«L’Universo è un’avventura! Essa si svolge da quasi quattordici miliardi di anni negli spazi giganteschi, forse infiniti. Il Sole, le nostre esistenze, la vita del tuo gatto… sono brevi episodi di questa epopea.»
«Nonno, quanto è grande l’Universo?
Quanti anni ha?
Che cosa c’era prima del Big Bang?
Arriverà la fine del mondo?
In che modo avverrà?
Ci sono altri pianeti abitati?
Credi agli extraterrestri?
Che cos’è un buco nero?
A che distanza si trovano le stelle?
Di che cosa sono fatte?
Come si calcola l’età del sole?»
Entrando nel crepuscolo della propria vita, un astrofisico di fama mondiale si pone una domanda: cosa vorrei che sapessero i miei nipoti dell’Universo in cui continueranno ad abitare quando io non ci sarò più? Nasce così questo dialogo immaginario tra un vecchio e un bambino che in una notte, seduti su comode sdraio, osservano il cielo. Attendendo le stelle cadenti, l’anziano scienziato risponde agli interrogativi sempre più incalzanti del giovane: di che materia sono fatte le stelle? Come si alimenta il sole? Cosa significa che l’Universo è in espansione? Siamo soli nell’Universo?
Con L’Universo spiegato ai miei nipoti Hubert Reeves ha ottenuto un successo straordinario, balzando in vetta alle classifiche dei bestseller. Pensato per i bambini, il libro è stato letto anche dagli adulti, per la facilità con cui offre a chiunque semplici spiegazioni sui misteri del cosmo, saziando un desiderio di sapere che molti di noi si portano dietro dall’infanzia. Un desiderio scientifico che non esclude però la poesia.