I Viceré, insieme ai Malavoglia del Verga, è uno dei capolavori del Verismo italiano per la ricchezza dei personaggi, l’ampiezza della struttura e la vivezza della rappresentazione. Il romanzo è diviso in tre parti: la prima parte inizia con la morte della vecchia principessa Teresa, crudele e dispotica, che nomina eredi universali il primogenito Giacomo e il prediletto terzogenito Raimondo, lasciando solo legati minori agli altri figli: Angiolina e Lodovico, monaci, Chiara, moglie del marchese di Villardita, Ferdinando e Lucrezia, non sposati. Mentre in famiglia sorgono contrasti sulla divisione dell’eredità, il principino Consalvo, figlio di Giacomo, viene mandato a studiare al ricco convento di San Nicola, dove già vivono gli zii Lodovico e Blasco. Raimondo intreccia una relazione con donna Isabella Fersa, mentre Lucrezia si invaghisce del giovane avvocato liberale Benedetto Giulente
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