In punta di piedi, con la grazia, la civiltà e la sensibilità che caratterizzano tanti suoi film, Luigi Comencini racconta l’infanzia, gli esordi della sua carriera e le tappe significative della sua attività di regista. Da Proibito rubare (1948) a Pane, amore e fantasia (1953), da Tutti a casa (1960) a quel Pinocchio televisivo (1972) che tanto piacque a Elsa Morante, da Incompreso (1967) a Un ragazzo di Calabria (1987), quello che emerge da questo lungometraggio di ricordi costellato di film, è la professionalità artigiana del regista, la sua costante passione per l’anima buona del cinema, quella che permette di rendere felici se stessi e il pubblico. «Davvero un bel mestiere!» dichiara Comencini con un soffio di nostalgia, alla fine di queste rapide e intense pagine di memorie, che ripubblichiamo nel centesimo anniversario della sua nascita.
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