Sono passati 35 anni dall’agonia, dalla morte, dai funerali di Enrico Berlinguer. In quei giorni l’Italia restò sospesa. E la morte di Berlinguer fu causa di dolore non solo per chi condivideva le sue idee, ma anche per chi le avversava. Questo libro racconta le ragioni di quel dolore collettivo, ma soprattutto cerca di restituire ciò che di esemplare, unico, valido ancora e soprattutto oggi, resta dell’eredità politica del segretario del Partito comunista italiano. «Credo sia utile ritrovare oggi le idee di Enrico Berlinguer. Su quel palco di Padova la sua sfida si interruppe.» Il modo migliore per dare testimonianza di quella sfida – promuovere una nuova funzione «alta» della politica e un nuovo cambiamento nel suo Partito – è sembrato a Walter Veltroni quello di ricostruire gli elementi di «rottura» politica e culturale introdotti da Berlinguer nella tradizione del Pci. Fino a trasformarlo, alla metà degli anni Settanta, nel partito al quale guardava la maggior parte della gente progressista e di sinistra di questo Paese. Attraverso un percorso politico ricercato su interviste, articoli, relazioni e interventi pubblici si sviluppano i grandi temi del pensiero di Enrico Berlinguer: le donne, i giovani, la pace e il governo mondiale, i mass media, la questione morale. Sono passati molti anni, e scrive Veltroni: «Molto, quasi tutto è cambiato. Meno una cosa. Il bisogno che la politica sia coraggio».
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